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Gay & Bisex

La stazione


di GiovaneVolturno2
21.05.2020    |    1.675    |    3 7.4
"Se lo mette nelle mutande, mi dà un buffetto sulla guancia, apre la porta del cubicolo e va via..."
Sono le sei di sera, ho appena finito i corsi all'università. La città è fredda, si vede che tra un po' sarà dicembre. Cammino per tornare a casa nel freddo e nel buio , devo tornare alla mia stanza da fuorisede. Lì il riscaldamento sarà sicuramente spento e farà abbastanza freddo. Avrei bisogno di qualcuno che mi scaldi e invece niente, mi ero portato il lubrificante nello zaino ma niente, in università non ho combinato niente e oramai la giornata è andata. Sono stanco morto e le app d'incontri non sono per me, non riesco a parlare con gli uomini che mi scopano, devono essere brutali e spesso le inutili chiacchiere me li rendono indigesti e fanno crollare l'eccitazione. Non sono fatto per il gay qualunque, mi piacciono gli etero, mi piacciono gli alpha, quelli che hanno tutta la virilità che mi manca. A vedermi nessuno mi direbbe qualcosa di diverso da un normale ragazzo, 22 anni, universitario, pelle chiara, esile ma muscoloso, capelli ricci e un po' impacciato, nessuno sospetterebbe che mi faccio scopare, che amo il cazzo, che ho la rosellina anale oramai squassata da tutti i cazzi che ho preso. Continuo a camminare alla luce dei lampioni, la strada più diretta per casa mia è passare il sottopassaggio della stazione, anche se oramai è buio e la stazione ha già smaltito molti pendolari decido di passarci.
All'ingresso ci sono le solite checche sopra i sessanta che aspettano qualcuno che le raccatti e ogni tanto qualche velata si ferma, si guarda un po' in giro ma è ormai difficile fare incontri decenti fuori dalle app, lo so bene. Poi la fulminazione, lo vedo. Faccia rasata, braccia forti, pelle scura, pancia da birra, più vicino ai 60 che hai 50, ha le gambe arcuate e si guarda intorno. Ha notato che lo sto fissando, abbasso lo sguardo e continuo a camminare oltre la sala d'aspetto, sento il suo sguardo su di me, cazzo. Lo vedo seguirmi, mi fermo ad un cartello degli orari di partenze, faccio finta di essere interessato. È dietro di me, ne vedo il riflesso accennato, si avvicina e me lo appoggia, sento la sua turgido protuberanza poggiarsi tra le mie chiappe "ti aspetto nei cessi", mi dice e scompare, ha capito tutto. Dopo due minuti mi avviò verso il bagno, il lubrificante alla fine servirà a qualcosa. Mi sta aspettando sulla porta dell'ultimo gabinetto, il bagno è putrido, un gradevole odore di piscio di maschio mi riempie il naso. Entro nel cubicolo passandogli avanti, mi segue. Siamo a pochi centimetri, mi guarda e sa cosa sono, sa che puttana sono, sa che lo voglio, sa che aspettavo il suo cazzo, sa che sono disposto a prenderlo. Mi avvicino, voglio baciarlo, e invece mi prendo un ceffone in pieno volto, sento il sangue sulle gengive. La mia guancia freddissima è diventata calda toccata dalla sua mano, mi sputa in faccia e mi mette due dita in bocca. Ha un sorriso da aguzzino, sa che mi piace essere fatto male, ha notato che il suo schiaffo mi ha provocato un'erezione. Mi prende per i capelli e mi gira, che dolore! Mi sbatte con la faccia contro le mattonelle, mi cala pantalone e mutante, poi si apre la camicia e sento che si abbassa i pantaloni, mi vuole scopare, non vuole altro. Gli dico che ho il lubrificante, è nello zaino che ho ancora sulle spalle, faccio per togliermi lo zaino, furioso me lo strappa via e lo butta a terra, si cala le mutande, mi mette una mano alla bocca e si sputa sulla cappella. Non posso sperare in aiuto,devo prenderlo con un po' di sputo. Mi tappa la bocca è spinge. La sua asta caldissima mi apre con calma. Vorrei urlare e gemere ma la mano sulla bocca mi trattiene. Il suo cazzo, il suo cazzo più largo che grosso mi sta forzando lo sfintere, il mio corpo freddo si sta riscaldando con la sua virilità. Mi sta donando la cosa più preziosa che ha, mi sta scopando a crudo in un cesso pubblico, è l'uomo dei miei sogni. Il mio dannato cazzo è di marmo. Mi sta penetrando lentamente, dà un'ultima botta, cazzo! Mi ha strappato sulla parte interna dell'ano, sento il dolore lancinante, vorrei che uscisse ma continua, sento che sto perdendo calore dal culo, evidentemente mi sta uscendo del sangue. È arrivato in fondo, mi inizia a scopare, mi toglie la mano dalla bocca e me la mette al collo mentre con l'altra mi stringe i capelli, inarco la schiena per facilitarlo. È focoso, sento la sua pancia pelosa che mi sbatte sulle chiappe depilate la sua mano che mi tira i capelli e il collo stretto sempre di più mentre mi penetra con la sua asta. Sta stringendo il collo sempre di più, lo sento, mi sento compresso, sento il sangue che mi esce dal culo e il sangue con non arriva al cervello, mi si appanna la vista. Non posso opporre resistenza rischio di cadere, sono nelle mani di uno sconosciuto che mi sta scopando nel cesso della stazione fino a farmi svenire. L'unico odore che sento è l'Acre odore di piscio ovunque mi sussurra "puttana devo uscire, cazzo se vengo". No non gli permetterò di lasciare il suo sperma a terra, oppongo un semplice "no, dentro, ti prego". Sento una botta più pesante, e due fiotti caldissimi nel mio intestino, che bello, finalmente sono caldo. Esce, mi lascia il collo e mi giro, ha il cazzo sporco del mio sangue e di sperma. Se lo mette nelle mutande, mi dà un buffetto sulla guancia, apre la porta del cubicolo e va via. Mi lascia lì, col culo aperto nel cesso della stazione, solo e mezzo morto, ma finalmente riscaldato da un uomo.

Racconto non vero, mi raccomando ragazzi la fantasia è una cosa la salute un'altra.
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